Gentili colleghe e colleghi,
come richiesto dal Presidente della Federazione pubblichiamo la lettera che lui ha indirizzato a ciascuno di noi.
Vi invitiamo a leggerla con attenzione, e dopo a proseguire la lettura delle riflessioni del nostro Consiglio, che riportiamo qui sotto.
Nella lettera del Presidente Allasia sono riassunti i passi fatti da novembre ad oggi nei consigli di Federazione e nelle assemblee degli Ordini provinciali, a partire dal quella di Torino del 25 marzo, dove tutti insieme abbiamo sondato la possibilità di un Ordine regionale.
Ipotesi che ancora oggi ci pare la migliore per la rappresentanza politica della nostra categoria, ma che non è percorribile; si sono aperte dunque due possibilità: rimanere nella situazione attuale oppure appoggiare un percorso di fusione interprovinciale. La seconda via, impegnativa, e forse non ottimale dal punto di vista politico, ci è parsa comunque più lungimirante rispetto a quella di mantenere uno status quo.
I numeri di agronomi e forestali non sono in crescita, le esigenze della categoria sempre più diversificate, ed è necessario incamerare idee e energie da iscritti più giovani e favorire il confronto tra tutti noi.
Consapevoli che negli ultimi 20 anni più volte erano state valutate ipotesi di fusione tra Ordini provinciali o di diversa organizzazione del ruolo di Federazione, senza che vi seguissero dei tangibili cambiamenti, il Consiglio di Torino ha intravisto come doveroso cimentarsi nella stesura di un progetto di fusione condiviso tra alcuni Ordini.
Solo lavorando concretamente su un progetto, secondo le procedure definite da Conaf, confrontando pensieri e sistemando bilanci potremo effettivamente capire se l’ipotesi di un ordine interprovinciale piemontese è importante e strategica per la nostra rappresentanza.
Lavoreremo con serietà, vi terremo informati, e una volta definito un progetto concreto vi chiederemo di esprimervi in una assemblea dedicata. E altrettanto vi aggiorneremo se nel cammino dovessimo incontrare ostacoli o imprevisti non superabili.
Ci auspichiamo di poter lavorare sereni e al meglio, e di aver scorto, nei tempi che cambiano, la giusta direzione.
Il Consiglio dell’Ordine di Torino